Un tempo c’era un vecchio ponticello sul quale per passare
si doveva pagare un pedaggio. Di qui il nome dato alla
cascina, La Pedaggera, oggi sede del ristorante omonimo.
Negli anni ’50, con l’abbandono delle campagne a seguito
della crescente industrializzazione, la cascina venne
lasciata vuota e cadde purtroppo in rovina.
Agli inizi del terzo millennio, attraverso importanti
lavori di ristrutturazione e adeguamento, fu trasformata
in un’attività di ristorazione e ospitalità.
La nuova gestione di Emanuele, avviata nel luglio
2012, si è orientata verso una proposta di nuovi servizi
di ristorazione e ospitalità di alto livello e un servizio
di accoglienza perfettamente integrati nella realtà del
territorio. La sua cucina quindi punta su ricette della
tradizione piemontese, cercando di esaltare i gusti
genuini di una volta, legati ai prodotti locali.
Il menù offre una vasta scelta di piatti classici con a fianco
alcune rivisitazioni innovative ideate dagli chef.
Coerentemente con l’ambiente, molte ricette sono
di autentica ispirazione contadina, valorizzate dalla
freschezza e genuinità dei migliori prodotti del territorio.
Inoltre, recuperando un’antica tradizione della cascina, il
pane viene esclusivamente prodotto in loco.
Di recente apertura, il servizio di pizzeria dove è possibile
gustare la vera pizza cotta nel forno a legna, nella quale si
ritrovano i buoni valori de La Pedaggera 1810: tradizione,
artigianalità e qualità altissima con ingredienti e materie
prime a km 0.
Un tempo c’era un vecchio ponticello sul quale per passare
si doveva pagare un pedaggio. Di qui il nome dato alla
cascina, La Pedaggera, oggi sede del ristorante omonimo.
Negli anni ’50, con l’abbandono delle campagne a seguito
della crescente industrializzazione, la cascina venne
lasciata vuota e cadde purtroppo in rovina.
Agli inizi del terzo millennio, attraverso importanti
lavori di ristrutturazione e adeguamento, fu trasformata
in un’attività di ristorazione e ospitalità.